Appartengo alla categoria dei “non capisco che lavoro fai”. Mi spiego meglio. Sono una di quelle persone che in alcuni contesti ha difficoltà a far capire il proprio lavoro.
Non sono un commercialista, un avvocato, un medico, un falegname, un apicultore. Semplicemente aiuto organizzazioni e professionisti a crescere e a innovare. Ti sembra poco? Faccio un lavoro in cui non si finisce mai di imparare e si è in continua evoluzione. Sono in versione beta. Siamo tutti in versione beta. Dobbiamo esserlo, perché lo scenario è instabile.
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Coworking Facilitator
In Italia stanno proliferando spazi di coworking che - per la maggior parte - oggettivamente non sono niente altro che degli “affitta postazioni”. Si parla di community, ma di community c’è ben poco. Manca la condivisione di idee, opportunità, network. Insomma tutto ciò che un coworking dovrebbe offrire.
Perché succede questo? Secondo me è semplice: non c’è ancora una cultura aperta (forse a Milano si riesce a trovare qualcosa di interessante). Manca una persona che faciliti l’inserimento di nuovi professionisti, che organizzi eventi e alimenti la socializzazione, che comprenda le esigenze dei coworker e pianifichi attività mirate, che trasmetta il brand del coworking al punto tale da trasformare i coworker in “ambasciatori”.
Hai presente il portiere di un condominio che conosce tutto di tutti? Bene, allora cosa aspettare?
Workplace Manager
In altri termini conosce le persone e le sa valorizzare, capisce di tecnologia digitale e promuove solo quella funzionale alla risoluzione dei problemi e, in più, ha particolare attenzione alla cura e alla organizzazione degli spazi. Una figura professionale in grado di poter realmente prendere il “timone” di un progetto Smart Working in cui si integrano - appunto - comportamenti, tecnologie e spazi (Behaviours, Bytes e Bricks).
Blockchain Strategist
Cyber Security Legal Advisor
Oppure - nel caso estremo - se vieni ricattato? Secondo te un avvocato che si occupa di civile può esserti d’aiuto? No. Ecco perché serve specializzarsi. Anche perché gli avvocati (molti) ancora sono rimasti a standard poco attuali (es: carta e penna).
Life Curator
Se volessimo trovare un’espressione per descrivere un life curator direi che la più opportuna è “ti semplifica la vita”. È una figura professionale che nasce da quando i dispositivi mobili hanno stravolto il modo in cui gestiamo l’informazione. Da una parte il sovraccarico delle informazioni, dall'altro la diffusione di tecnologie digitali (applicazioni, piattaforme, device) stanno creando non poche difficoltà a due categorie in particolare: i manager, professionisti e imprenditori “oberati dal lavoro” e quelli, invece, appartenenti a generazioni "poco digitali”.
Ad esempio aiuta a creare un personal branding e a promuoversi sul web, a gestire il tempo e i progetti sfruttando le social technologies, Una persona che accompagna lo sviluppo della professionalità in maniera trasversale.
Pensi veramente che il mercato del lavoro è così stabile?